Un allineamento osseo anomalo in varo (le cosiddette gambe a O) oppure in valgo (le gambe a X) determina un sovraccarico su un lato del ginocchio.
Con il tempo questo sovraccarico si traduce in un’usura della cartilagine articolare più consistente su quello stesso lato dell’articolazione, accelerando l’insorgenza di problematiche artrosiche.
In questi casi per modificare la deviazione dell’asse dell’arto inferiore mi avvalgo delle osteotomie, ossia di un taglio controllato dell’osso che consente una redistribuzione corretta del carico sui compartimenti del ginocchio.
Questo fa sì che il consumo della cartilagine articolare avvenga in modo più uniforme, prevenendo l’insorgenza e/o la progressione dei processi artrosici.
La sintomatologia dolorosa e la rigidità articolare nei pazienti con artrosi del ginocchio in fase avanzata possono essere tali da causare limitazioni nello svolgimento delle attività di tutti i giorni e una ridotta qualità di vita.
In questi casi si rende necessario l’impianto di una protesi di ginocchio che sostituisca tutta l’articolazione (protesi totale) o il solo compartimento danneggiato (protesi monocompartimentale).
Nel caso della protesi totale mi avvalgo della tecnica di allineamento personalizzato, grazie alla quale posiziono le componenti protesiche nel rispetto dell’anatomia individuale del paziente, modificando tuttavia eventuali deviazioni dell’asse dell’arto inferiore quando molto significative.
In alcuni casi utilizzo impianti protesici personalizzati, ossia protesi su misura progettate e realizzate in base alla specifica anatomia del ginocchio del paziente.
Effettuo infine interventi di revisioni protesiche, anche complesse, per il reimpianto di protesi fallite.
Mi occupo anche di traumatologia sportiva, in particolare di lesioni a carico dei legamenti crociati e di trattamento delle lesioni meniscali.
Eseguo interventi per la ricostruzione dei legamenti crociati utilizzando principalmente tendini autologhi (prelevati dal paziente stesso), avvalendomi invece di allograft, ossia dell’innesto di tendini provenienti dalla banca dei tessuti, in caso di lesioni multilegamentose.
Effettuo inoltre trattamenti meniscali riparativi o sostitutivi (trapianti di menisco).
Anomalie a carico delle strutture anatomiche che mantengono in sede la rotula (ossa, legamenti, muscoli) rendono instabile l’articolazione tra questa e il femore; la rotula tende quindi a spostarsi e uscire dalla propria sede naturale (lussazione).
Nei pazienti con instabilità femoro-rotulea e lussazione della rotula recidivante può essere necessario il ricorso a un intervento chirurgico volto alla correzione delle anomalie anatomiche o delle lesioni legamentose che hanno determinato tale situazione.
Eseguo a tal fine interventi di trocleoplastica, per correggere la conformazione della troclea (la porzione femorale che accoglie la rotula), di trasposizione della tuberosità tibiale anteriore, per correggere la posizione in cui il tendine rotuleo si inserisce sulla tibia, e di ricostruzione del legamento patello femorale mediale, che si rompe sempre nelle lussazioni di rotula, con l’obiettivo finale che la rotula possa scorrere correttamente.